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Una delle nuove affermazioni del mondo Esport, ma che non trova riscontro nei documenti ufficiali del CIO, è che si stia lavorando ad una edizione Esport delle Olimpiadi.

Al momento nulla di questo risulta vero.

Le affermazioni in questo senso prendono spunto da quanto detto dal presidente CIO Thomas Bach sul fatto che il CIO sia interessato a sviluppare i rapporti con il mondo Esport ed attrarre i giovani verso gli sport tradizionali. In questo senso trovi una interessante intervista qui .

Il CIO, infatti organizza annualmente (e non ogni 4 anni come se fosse un Olimpiade) una competizione mondiale di Esport chiamata Olympic Esport Series. Non è un’Olimpiade ma un evento organizzato dal CIO, chi vince è il vincitore dalla OES non un olimpionico. Differenza ben evidente e che ne dichiara la natura non olimpica.

La cosa interessante, come ho già scritto in altri post in precedenza, è che il mondo Esport è entrato in conflitto con il CIO, i grandi players e le aziende che producono videogame sono fuori dalle competizioni CIO, il motivo è che i valori olimpici nei videogame non sono rispettati. Il gap valoriale tra sport e esport, che io sottolineo da tempo, è stato anche sottolineato in questo articolo della Gazzetta, sembra che le problematiche stiano venendo a galla in modo evidente.

Le affermazioni del presidente CIO restano vaghe e al momento, prive di qualsiasi riscontro oggettivo, si sta studiando se e come inserire gli Esport, ma le divergenze sono tali che, anche se ci dovesse essere un riscontro positivo per gli Esport, quest’ultimi non avrebbero un riconoscimento in breve tempo.

Gli entusiasmi sono quindi prematuri e i passi futuri riguardano i collegamenti con le aziende e i valori degli Esport, oltre al loro beneficio mentale e fisico sui praticanti (che come abbiamo visto) è del tutto assente.